VELINO-DUCHESSA - da Cartore al lago della duchessa,valle fredda e discesa per la val di teve

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view post Posted on 2/4/2011, 23:36

Padre Gran Sasso, Madre Majella

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Escursione effettuata il 25 marzo 2011 in compagnia degli amici Carlo e Danilo. Tempo splendido,temperature da maggio, e innevamento mediocre purtroppo!

Povenendo dal casello valle del salto della A24, e andando verso il paese di corvaro, si incontra un bivio sulla destra con il tabellone della riserva della duchessa, e una sterrata che conduce al borgo di Cartore, in fase di recupero. Percorrere tutta la sterrata passando vicino ai Casali Panei, e dopo alcuni tratti di bosco ceduo, si arriva al paese. Subito dopo la prima casa che si incontra sulla sinistra , si parcheggia vicino al fontanile. qui inizia il sentiero 2 della riserva.
All'inizio la pista è sterrata, poi sulla destra si incontra un'altra tabella, dove inizia il sentiero che conduce all'imbocco del vallone di Fua (m.1005).
Il vallone di Fua ,meno frequentato di quello di Teve e di cui possiede le medesime caratteristiche geologiche,è in alcuni tratti ancora più selvaggio e pittoresco di quest'ultimo. Il sentiero che lo risale si inoltra in una forra interamente coperta di vegetazione,molto interessante sotto l'aspetto botanico,con un percorso a tratti agevole, a tratti su ripidi brecciai,sempre incassato tra alte pareti di roccia quasi strapiombanti, interrotte da piccole cenge. Il versante sinistro (destra orografica) esposto a sud è dominato da lecci che si abbarbicano sulla roccia, e da roverella cerro e orniello presenti solo nelle cenge con accumulo di suolo. Il versante destro (sinistra orografica) è invece occupato da una faggeta mesofila mista in cui entra anche il carpino nero. Il fondo della forra e le cenge detritiche alla base dei versanti sono invece occupati da un bosco mesofilo estremamente peculiare per le specie che lo compongono e notevolmente importante per la sua rarità, il cosiddetto Tilio-Aceron, di interesse prioritario secondo la direttiva 92\43\CEE.
Le specie arboree principali sono il tiglio, il carpino nero, il frassino maggiore, il faggio, l'acero di monte,l'acero opalo. La forma di accrescimento dei singoli alberi e la struttura del bosco dimostrano che in passato, fino a 40-50 anni fa, era governato a ceduo, ed ora sta spontaneamente evolvendo verso una fustaia transitoria da invecchiamento naturale.
A circa 1400m. di quota il sentiero lascia il fondo della forra e risale sul versante destro orografico del vallone, su uno scosceso ed erto pendio a tratti roccioso e attrezzato con catene fisse,dove può essere necessario aiutarsi con le mani. la vegetazione è a prateria con roverella e leccio, e quando il percorso diventa meno impegnativo e ben tracciato, si giunge ad una strettoia nella forra,molto suggestiva, con un passaggio su roccia detto passo di Fabiano, anch'esso attrezzato con catena fissa.
Oltrepassato questo si entra nella faggeta governata a fustaia, con percorso ripido,che prosegue fino a 1700m. di quota ,dove lascia il posto a prati-pascoli secondari (formazioni erbose la cui presenza è frutto del secolare intervento dell'uomo mediante disboscamento,incendio e pascolo in epoca storica e protostorica). Percorrendo la valle, che ora prende il nome di Vallone del Cieco, si arriva a località Le Caparnie.
In questa zona sono stati costruiti 5 rifugi in muratura, assegnati per l'uso stagionale ai pastori di sant'Anatolia. Il primo che si incontra sulla sinistra, sotto la faggeta,è quello dove possono alloggiare gli escursionisti. Si chiama "Gigi Panei", contrassegnato dal numero 5.

Come gran parte dei rifugi appenninici, non vi è molta cura da parte degli escursionisti (???) di passaggio...e rifiuti sono visibili sia dentro che fuori. C'è il camino, e di notte si dorme bene, ma meglio lasciare una finestra aperta perchè non tira molto.
Presso i due rifugi successivi è possibile rifornirsi di acqua, in quanto sono collegati con fonte Salomone, che li sovrasta di poco. Ben visibili gli stazzi estivi, le recinzioni, e l'azione deleteria del pascolo sui versanti. Oltrepassato il pianoro degli stazzi, con un comodo sentiero che si snoda lungo una serie di vallette, superato un pianoro erboso e risalito un dosso morenico, ci si immette nella conca glaciale che ospita il lago, dalla forma ad 8. Le praterie predominano in questa zona. Lungo i versanti dei monti che sovrastano il lago la vegetazione dominante è prevalentemente erbacea, con varie specie a seconda della pendenza, dell'esposizione, dell'erosione ,della roccia in posto, e dell'intensità del pascolo.

Dopo una sosta al lago (ghiacciato in queste foto) , si imbocca il sentiero che verso sud, risale la Valle Fredda,prima su poggi erbosi poi su pietraie, fino ad una selletta posta tra monte Murolungo, e la cimata di Macchia triste, su un piccolo pianoro con splendido affaccio su tutto il vallone di Teve e sul monte Sevice che dal versante nord appare molto selvaggio.
Da qui si può andare su una delle due vette...oppure come nel nostro caso..andare fuori sentiero verso il vallone di Teve.
Evitare assolutamente di scendere nel canalone che vi si para davanti, in quanto queste valli sono spesso pensili, e sono presenti molte pareti di roccia.
Occorre traversare sulla sinistra, perdendo quota lentamente, seguendo flebili tracce usate dai cervi o dai caprioli che corrono quasi a mezzacosta. Davanti è ben visibile capo teve, e parte della testata della valle glaciale.
Prima di raggiungere due pareti di roccia..con degli sgrottamenti, bisogna cominciare a scendere. A seconda di dove vi trovate, potrebbe essere comodo, oppure presentarsi qualche passaggio di roccia ed erba. La discesa è su un canalone misto di faggi e ghiaioni..percorso da valanghe. Si arriva nella faggeta a fustaia e con un pò di attenzione si può trovare una vecchia traccia di sentiero segnata in rosso, non presente sulle mappe. si può percorrerla, oppure continuare la discesa che ora si fa piu tranquilla su comodo fogliame, fino a sbucare prima verso vecchie rastrelliere, forse usate per l'alimentazione invernale di cervi e caprioli reintrodotti, e infine sulla sterrata che percorre il fondo del vallone di teve.
Si comincia a scendere in una bella faggeta a fustaia, con esemplari secolari, alternata a radure con vegetazione giovane. Alla vostra destra le pareti del Murolungo, dove vive il grifone,reintrodotto sul velino.
(scelta opinabile quella di reintrodurre un avvoltoio , in una montagna dove ancora non sono stati reintrodotti i camosci, e dove non ci sono grossi branchi di selvaggina tali da permetterne la morte naturale in modo che possa nutrirsi dei cadaveri...il grifone infatti in parte dipende dai carnai allestiti appositamente per nutrirlo, ma si può rimediare reintroducendo i camosci sul velino e sul sirente, su cui non mancano di certo ambienti loro idonei!)

Dopo un tratto in discesa lungo,si arriva ad un dosso morenico in contropendenza (morena frontale dell'antico ghiacciaio?),dove il sentiero risale e costeggia un ampio ghiaione sulla sinistra, ottimo punto panoramico sul vallone e sulle pareti del murolungo proprio di fronte. Il grifone è facile da avvistare mentre volteggia sopra di voi.
Da qui la discesa ricomincia piu marcata, e le pareti del vallone si stringono. Il fondo è prevalentemente a carpino nero, mentre sulle pareti è frequente il leccio e il querceto. Sono visibili i crolli dovuti al terremoto del 2009,che ha sbalzato massi anche di enormi dimensioni tra gli alberi!
Si arriva quindi alla sbarra che segna l'uscita dalla valle di teve,dove è presente la vecchia segnaletica della riserva monte Velino.
Da qui, seguendo la strada sterrata verso destra (a sinistra si raggiunge passo le forche-rosciolo), si chiude l'anello tornando a Cartore.

 
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view post Posted on 3/4/2011, 00:06

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PRATI PRESSO CARTORE


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IMBOCCO DEL SENTIERO


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BIVIO PER VAL DI FUA


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IMBOCCO DELLA VAL DI FUA
 
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view post Posted on 3/4/2011, 00:24

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VAL DI FUA


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PRIMO PASSAGGIO (CARLO E DANILO)


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PASSO DI FABIANO


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FAGGETA DEL VALLONE DEL CIECO


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FAGGI SECOLARI


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LE CAPARNIE


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RIFUGIO GIGI PANEI, INTERNO ED ESTERNO


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FAGGI ISOLATI PRESSO LE CAPARNIE


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RIFUFIO NUMERO 3

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VERSO IL LAGO


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CIME DEL MUROLUNGO


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LAGO DELLA DUCHESSA


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ME


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VALLE FREDDA

 
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view post Posted on 3/4/2011, 03:04

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MASSI IN VALLE FREDDA


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VALANGHE SUL MUROLUNGO


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VALLE FREDDA DAL VALICO


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MONTE SEVICE DAL VALICO


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ALTA VALLE DI TEVE


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MONTE SEVICE


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DANILO


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PARETI SOTTO CIMA DI MACCHIA TRISTE


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SCENDENDO SU GHIAIONE...


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VERSO BOCCA DI TEVE


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FONDO DELLA VAL DI TEVE


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MONTE SEVICE DALL'INGRESSO NELLA FAGGETA


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FAGGETA


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VECCHIA RASTRELLIERA


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FAGGI SECOLARI


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VECCHIO STAZZO


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VERSO VALLE


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VERSO MONTE...


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STERRATA IN DISCESA...LA VALLE SI STRINGE


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DI NUOVO FAGGETA


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DISTACCHI CAUSA TERREMOTO


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PARETI DEL MUROLUNGO, IL REGNO DEL GRIFONE


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MUROLUNGO VERSO BOCCA DI TEVE


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VALLE GLACIALE DI TEVE, EVIDENTE LA FORMA AD "U" SCAVATA DAI GHIACCIAI QUATERNARI.


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FAGGIO CAVO CON ACQUA!


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PARETI SOTTO IL MONTE ROZZA


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UN NODO PARTICOLARE


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IMBOCCO DELLA VAL DI TEVE, SIAMO FUORI!


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RITORNO A CARTORE,L'ANELLO è FINITO!





 
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